Con il consistente aumento dei tassi di interesse sui mutui avvenuto negli ultimi mesi, la legge di Bilancio 2023 prevede una procedura semplificata per il passaggio da un mutuo a tasso variabile ad uno a tasso fisso, relativamente più conveniente. Alle possibilità di rinegoziazione, surroga e sostituzione si aggiunge quindi la possibilità di rinegoziare il mutuo con la propria banca cambiando tasso senza costi aggiuntivi.
La legge di Bilancio 2023 prevede la possibilità, fino alla fine del 2023, di passare da un mutuo a tasso variabile ad uno a tasso fisso senza costi, purchè si rispettino alcune condizioni:
Si tratta di una soluzione che ripropone quanto già previsto nel 2012 dal governo.
Esistono anche altri metodi per cambiare mutuo, qualora dovesse essere difficoltoso fronteggiare le rate: ecco quali:
Rinegoziare il mutuo
Il primo modo per cambiare mutuo, ad esempio passando da un mutuo a tasso variabile ad uno a tasso fisso, è rinegoziare il mutuo. Questa operazione, gratuita, senza limiti di importo e ripetibile un numero illimitato di volte, consiste nel cambiare le condizioni del proprio mutuo senza cambiare banca. E’ la procedura più semplice: basta contattare la banca con cui abbiamo contratto il nostro mutuo e proporre l'operazione.
La surroga del mutuo è il secondo modo per cambiare un mutuo senza costi; tramite questo procedimento si possono infatti cambiare le condizioni del contratto, compresa la banca con cui lo stipuliamo. Con la surroga il mutuo viene trasferito in un’altra banca, che potrà applicare condizioni differenti, e migliori, mantenendo l’importo del mutuo. In questo caso la nuova banca prende in carico il contratto, senza oneri per il cliente, estinguendo il mutuo presso la vecchia banca al posto suo.
Un terzo modo per cambiare mutuo estinguendo quello vecchio per poi chiedere l’erogazione di un finanziamento totalmente nuovo è la sostituzione del mutuo. In questo modo il contratto viene completamente riscritto con nuovi tassi, nuova durata, nuovi importi. In questo caso ci sono dei costi da sostenere, quali quelli del nuovo atto notarile, a carico del mutuatario, con relativi oneri di istruttoria, perizia, assicurazione.
Considerato che la rinegoziazione del mutuo è una pratica già prevista, e già gratuita, da tempo, in teoria la legge di Bilancio 2023 non introduce alcuna importante novità in questo senso; tuttavia, il fatto che vengano introdotti degli specifici requisiti nella nuova legge di Bilancio fa pensare che, qualora questi vengano rispettati, le richieste non potranno essere respinte dalle banche, come talvolta accade.
Secondo Altroconsumo, un mutuatario con sulle spalle un mutuo a tasso variabile stipulato nel 2019 oggi potrebbe avere, ipoteticamente, un importo residuo di 150 mila euro da restituire in 22 anni con tasso Euribor a un mese più uno spread dell’1,5 per cento. Per un tasso totale del 3,3 per cento, la rata ammonterebbe a poco meno di 800 euro mensili, ma suscettibili di aumentare in futuro; passando a un fisso, ai tassi correnti, si andrebbe a sostenere una rata di 870 euro costante per tutta la durata del mutuo.