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Su Internet spese ridotte e tassi finali competitivi

Maschio, 35enne, lavoratore dipendente, buona cultura finanziaria. È questo l'utente medio dei canali online che vendono mutui per l'acquisto della casa.
Sebbene sia nato di recente, il canale della vendita via Internet sta riscuotendo un buon successo, tanto che molte banche tradizionali hanno deciso di aprire siti con offerte di mutuo vantaggiose. Senza dimenticare chi - come le banche specializzate (Ing direct, Banca per la casa o Banca Woolwich) e i broker online (MutuiOnline, Telemutuo e altri) - lo ha considerato un vero e proprio business.
«Si ha il vizio di pensare che il mutuo non possa essere sottoscritto online - sostiene Christian Miccoli, direttore generale Ing direct Italia -. Vogliamo scardinare quest'idea» Oggi il peso di tale canale è del 2-3%, ma gli operatori prevedono che possa arrivare anche al 7 per cento.
«Alcuni hanno ancora una certa diffidenza verso Internet. E questo limita una più rapida crescita della concorrenza - afferma Roberto Anedda, direttore marketing di MutuiOnline -. Il nostro numero di utenti giornaliero arriva a 15mila contatti. E tra questi troviamo privati che cercano maggiori informazioni per poi presentarsi alla propria banca, sperando di ottenere sconti maggiori. Altri invece si rivolgono a noi anche perché sanno di poter trovare una consulenza indipendente e offerte migliorative rispetto a quelle tradizionali».
«All'inizio il canale online rappresentava meno dell'1% dei nostri mutui. Oggi influisce per il 12% sul volume dei finanziamenti erogati», sottolinea Stefano Bellini, direttore marketing, prodotti e canali remoti di Woolwich.
Una crescita che è supportata anche da rate più leggere. «La convenienza economica - afferma Pasquale Giamboi, ad di Banca per la casa - è data intanto dal fatto che, nel nostro caso, non ci sono spese bancarie, spese di istruttoria; inoltre si ha un risparmio sullo spread della rata, più basso del 22% sulle durate a breve termine (10 anni) e del 27% sulle durate a medio-lungo termine (30 anni)». Per altri istituti le spese restano ma sono mediamente più convenienti di quelle che si avrebbero utilizzando il canale tradizionale.
Per quanto riguarda la scelta, i sottoscrittori via internet si sono orientati perlopiù sul tasso variabile. «Anche se rispetto agli anni scorsi c'è stato un riequilibrio verso i mutui a tasso fisso, dovuto in primis alla dinamica dei tassi», conclude Anedda.

fonte: Sole 24 Ore

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