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Investimenti record in Italia nel 2002

Se nel corso del 2002 il mercato delle locazioni è stato caratterizzato da un'attività moderata (si veda l'altro articolo in questa pagina), quello degli investimenti, al contrario, è stato particolarmente dinamico. Il dato alla fine del primo semestre 2002, infatti, riporta un investimento totale in cespiti immobiliari non residenziali in Italia per circa 1,68 miliardi di euro, una cifra equivalente a circa l'88% dell'investimento totale registrato nel 2001. Lo evidenzia una ricerca di Jones Lang LaSalle, che aggiunge anche come il forte interesse degli investitori, sia nazionali sia stranieri, per il mercato italiano, lasci presupporre che il volume investito totale alla fine del 2002 sarà sostanzialmente superiore a quello del 2001.
Tra l'altro, si segnala anche il sorpasso di Roma su Milano: il capitale totale investito nella Capitale al termine del primo semestre 2002 è stato stimato in circa 530 milioni di euro, superando così in soli sei mesi il volume totale investito nel corso del 2001 e rappresentando, da sola, il 33% del l'investimento totale sul territorio nazionale. Milano, con il suo 32%, cede dunque il proprio storico primo posto di meta preferita dagli investitori: 'Anche se Roma è stata favorita - si legge nel rapporto di Jones Lang LaSalle - sia dalle aste degli enti governativi, che nel corso dei primi sei mesi dell'anno hanno alienato un considerevole numero di immobili, sia dal rinnovato interesse dei fondi immobiliari italiani e degli investitori stranieri, in larga parte rappresentati da fondi tedeschi'.
Gli investitori più attivi nel primo semestre 2002 sono state le società immobiliari quotate, rappresentando da sole circa il 29% del volume totale. Tra queste, la francese Klépierre, che ha comprato un portafoglio di undici centri commerciali per un controvalore di circa 226 milioni di euro. L'italiana Enotria, invece, ha rilevato quattro immobili alle aste degli enti governativi. A seguire, con il 24% del volume totale, si posizionano i fondi immobiliari aperti tedeschi e, con il 19%, i fondi immobiliari chiusi, per la maggior parte italiani.
Gli investitori privati contano per il 13%, il settore pubblico per il 4%, i fondi di private equity appena per l'1% e le banche per il 2 per cento.
L'analisi degli investimenti per tipologia di immobile conferma che il terziario-direzionale è ancora il prodotto più ambito e rappresenta da solo il 51% del volume totale. I centri commerciali seguono al secondo posto con un 36% del volume totale, mentre la restante quota indivisa ingloba gli altri settori: logistica, alberghiero, immobili a uso misto.
Il mercato degli investimenti del secondo semestre 2002 sarà presumibilmente attivo, secondo la Jones Lang LaSalle, azienda leader a livello mondiale, presente in più di 100 mercati in cinque continenti. Sarà infatti trainato dall'attività dei fondi immobiliari, sia chiusi sia aperti, che continueranno a investire, visto il consistente capitale ancora a loro disposizione (soprattutto per i fondi italiani). Un'analisi previsionale per Milano stima una cifra record a consuntivo 2002: mille milioni di euro.

fonte: Il Sole 24 Ore

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