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Ministero del Turismo: come funziona il CIN per affitti brevi

Il CIN (Codice Identificativo Nazionale) rappresenta un’importante novità nel settore degli affitti brevi, permettendo di identificare facilmente alloggi legali e contribuendo a migliorare l’esperienza turistica.

Nello specifico, la BDSR, o Banca Dati delle Strutture Ricettive e degli Alloggi per Uso Turistico, istituita dal Ministero del Turismo monitora e regolamenta gli affitti brevi a livello nazionale.

Questo sistema mira a migliorare la trasparenza e la sicurezza nel settore, identificando ogni alloggio attraverso un appunto un Codice Identificativo Nazionale (CIN) obbligatorio per chiunque offra affitti brevi a fini turistici. Grazie alla BDSR, lo Stato può avere un controllo più preciso delle attività di locazione turistica, combattendo fenomeni di evasione fiscale e migliorando la qualità del turismo.

Da quando è obbligatorio il CIN per gli affitti brevi?

Dal 1° settembre 2024 è entrato in vigore l'obbligo di Codice Identificativo Nazionale (CIN) per tutte le strutture ricettive, che possono ottenerlo registrandosi alla nuova Banca Dati Strutture Ricettive (BDSR), gestita dal Ministero del Turismo - ai sensi dell'art. 13-ter, decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, convertito con modificazioni dalla L. 15 dicembre 2023, n. 191 e Legge provinciale 5 agosto 2024 n. 9.

Il CIN è obbligatorio per tutti gli immobili destinati agli affitti brevi, ovvero con contratti di locazione di durata non superiore ai 30 giorni consecutivi.

Il codice deve essere riportato obbligatoriamente su qualsiasi piattaforma o sito di annunci, come Airbnb, Booking, e anche sui canali privati di promozione e pubblicità. L’omissione del CIN può comportare sanzioni amministrative, variabili a seconda della regione.

Chi deve richiedere il CIN?

Il CIN deve essere richiesto da tutti i proprietari di immobili che li affittano a breve termine a fini turistici, inclusi coloro i quali affittano solo occasionalmente.

Il codice è indispensabile sia per persone fisiche che giuridiche, quindi privati cittadini, gestori di bed & breakfast, agenzie immobiliari e società di gestione di affitti turistici devono richiederlo.

I termini per richiedere il CIN: nuova proroga al 2025

Per essere in regola, i proprietari devono richiedere il CIN prima di pubblicare l’annuncio o di accogliere ospiti. Inizialmente era stata concessa una finestra di tempo di 120 giorni per richiedere il CIN e permettere a tutti di adeguarsi gradualmente alle nuove regole.

Tuttavia, a seguito delle numerose richieste degli operatori del settore, la scadenza per l'ottenimento del CIN per le strutture ricettive e gli immobili destinati agli affitti brevi era stata prorogata al 1º gennaio 2025.

ll Ministero del Turismo ha deciso infatti di estendere il termine per consentire a bed and breakfast e proprietari di unità in affitto di adattarsi alle nuove normative e di evitare così sanzioni severe.

Come ottenere il codice CIN per affitti brevi? 

Per ottenere il CIN è necessario accedere al sito web della BDSR, previa registrazione con SPID o CIE. Una volta registrati, bisogna inserire i dati dell’immobile, tra cui ubicazione, caratteristiche e destinazione d’uso.

Al termine della registrazione, viene generato il codice identificativo, che sarà univoco e valido per tutte le piattaforme di affitto e pubblicità dell’alloggio.

Come ottenere il CIN se sono un cittadino straniero? 

Anche i cittadini stranieri che affittano immobili in Italia per brevi periodi a fini turistici devono richiedere il CIN tramite la BDSR. Devono quindi accedere al sito ufficiale e completare la procedura di registrazione, seguendo le stesse istruzioni valide per i cittadini italiani.

In caso di difficoltà con la lingua, è consigliabile farsi assistere da un professionista, come un consulente fiscale o un’agenzia di gestione immobiliare.

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