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Variazione catastale: tutto quello che c’è da sapere

Variazione catastale: cos'è e cosa comporta

La variazione catastale è voluta dal proprietario di casa verso il catasto, ed è una richiesta di modifica. Il metodo DOCFA permette di procedere con il cambio dei dati catastali, tramite l’aiuto di un professionista tecnico abilitato. Il cittadino può presentare, anche autonomamente, gli aggiornamenti presso gli uffici del catasto oppure online sul sito dell'Agenzia delle Entrate.

I soggetti, obbligati a presentare la dichiarazione di variazione catastale sono:

  • proprietario o il suo rappresentante;
  • legale rappresentante per gli enti morali;
  • società commerciali, legalmente costituite;
  • società estere.

Infine, anche le associazioni, i condomini, le società e le ditte.

I documenti fondamentali per la variazione catastale

I documenti essenziali per la variazione catastale sono i seguenti:

  • Visura catastale: è la descrizione completa e precisa dell’immobile. I dati presenti nella visura sono differenti, e possono essere l’indirizzo dell’immobile, la particella, il foglio, gli intestatari, la rendita catastale, la consistenza e la destinazione d’uso dell’immobile;
  • Planimetria catastale: è il disegno tecnico fondamentale di un immobile registrato al Catasto. Grazie a questo documento è possibile ottenere e considerare la destinazione degli spazi, i dati metrici e i confini.

Le informazioni catastali, ad esclusione delle planimetrie consultabili solitamente dagli aventi diritto sull'immobile, sono pubbliche, di conseguenza l'accesso è consentito a chiunque, pagando i relativi tributi speciali catastali e nel rispetto della normativa vigente.

I proprietari possono richiedere la consultazione gratuita e in esenzione dei tributi per gli immobili di cui risultano titolari in catasto.

Come si fa la variazione catastale?

L’intervento di un professionista abilitato può essere richiesto per la variazione catastale o l’aggiornamento catastale. Nonostante ci sia questa possibilità, quando l’aggiornamento catastale è semplice, il proprietario può domandare in autonomia. È essenziale recarsi al Catasto presso il comune oppure online tramite il sito dell’Agenzia delle Entrate, e la variazione catastale deve essere effettuata entro 30 giorni dalla fine dei lavori.

Variazione catastale: quando è obbligatoria

La variazione catastale può essere obbligatoria o no: risulta obbligatoria, quando si effettuano dei cambiamenti o aggiornamenti che modificano la rendita catastale, di conseguenza influendo sul calcolo delle tasse. Sono differenti i casi in cui la variazione catastale è obbligatoria, quelli principali sono i seguenti:

  • per ottenere conformità catastale, tramite la presentazione di alcune pratiche come l’accertamento di conformità o CILA;
  • modifica della distribuzione degli spazi interni, come la realizzazione di bagni o l’eliminazione di corridoi;
  • frazionamenti e fusioni di unità immobiliari;
  • richiesta di cambio di destinazione d’uso;
  • ampliamento dei volumi dell'appartamento;
  • creazione di nuove aree come per esempio soppalchi, terrazzi praticabili, o il montaggio di una veranda;

Infine, anche la modifica dei dati principali come il nome e cognome del proprietario o dati presenti nella visura catastale, rendono obbligatoria la variazione catastale.

Variazione catastale: tempistiche per la redazione

I tempi che riguardano la redazione della variazione catastale sono molto brevi: il tecnico professionista conclude e successivamente avvia la procedura DOCFA, dopodiché l’ufficio implementa la nuova planimetria in circa 7 giorni lavorativi.

Le sanzioni

La richiesta da parte del proprietario della variazione catastale deve avvenire entro e non oltre 30 giorni dalla fine dei lavori. Nel caso in cui il proprietario dell’immobile non domandi la pratica, lo Stato spinge alla richiesta tramite il ravvedimento operoso, ma è necessario pagare una sanzione. Se il deposito non dovesse avvenire, per 5 anni sarebbe obbligatorio pagare sanzioni importanti: cifre che oscillano tra i 1.032,00 euro e gli 8.264,00 euro. La sanzione varia a seconda del ritardo della richiesta.

 

 

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