Più garanzie in Italia per gli acquirenti di ...

Trasparenza dell'informazione e adeguamento agli standard europei significano anche, per il sistema immobiliare italiano, garanzie per gli acquirenti di immobili e qualità delle imprese. Su questi temi strettamente collegati tra loro, si sono confrontati ieri a Milano gli associati di ASPESI, l'Associazione Nazionale tra Società di Promozione e Sviluppo Immobiliare presieduta da Sestilio Paletti.
Al dibattito sono intervenuti anche Claudio De Albertis e Gianfranco Pavan (rispettivamente Presidente e VicePresidente ANCE), Mauro Danielli e Giuseppe Campisciano (Presidente e VicePresidente FIMAA-Milano), Domenico Storchi (Presidente del Collegio dei Probiviri di FIMAA-MIlano), Bruna Belloni Bressan (Presidente Nazionale AICI, Associazione Italiana Consulenti e Gestori Immobiliari), Giorgio Viganò (Presidente FIABCI Italia e membro della Giunta Camerale CCIAA di Milano), Silvio Rezzonico (Presidente Confappi) e Franco Dal Mas (Presidente Collegio Geometri di Milano).
«Il mondo immobiliare italiano si è già notevolmente evoluto in questi ultimi anni, ed anche gli investitori e gli operatori internazionali ora si affacciano con aumentata fiducia al nostro mercato» ha osservato Paletti. «Ma sul fronte dell' utenza c'è ancora molto da fare. Dobbiamo perciò tenere nel massimo conto il tema delle "garanzie" e su questo cominciare a lavorare insieme, anche per l' esistenza in Parlamento di diversi disegni di legge, presentati dalle varie forze politiche, tutti volti alla tutela patrimoniale degli acquirenti di immobili da costruire o in corso d'opera».
Inoltre, anche la Regione Toscana e la Regione Piemonte hanno già manifestato la volontà di legiferare su questi importanti e delicati aspetti.
Il "la" alla necessità di maggior tutela deriva da fatti di cronaca anche recente. Sono, secondo il CONAFI - Coordinamento Nazionale Comitati Vittime Fallimenti immobiliari - molte decine di migliaia le famiglie che si sono trovate a fronteggiare, senza speranza di recuperare i denari già versati, il fallimento di diverse strutture del settore delle costruzioni. Ma i disegni legislativi presentati, ed ispirati per lo più a modelli di altri Paesi europei, hanno - secondo il Presidente di ASPESI - contenuti potenzialmente negativi per la struttura economica delle imprese che vendono unità immobiliari da costruire o in corso di costruzione.
L'approccio legislativo sinora adottato , soprattutto in materia di fidejussioni, è stato criticato anche da De Albertis. Pur condividendo la necessità di protezione e qualità per gli acquirenti (su questo tema ANCE è da tempo impegnata con il progetto "casadoc"), l'associazione dei costruttori ha costituito un gruppo di lavoro denominato insieme ad ANIA, ABI e CONAFI - ASSOCOND, per trovare, accanto al legislatore, soluzioni tecniche meno punitive per le imprese. «Questa azione deve essere sostenuta da proposte alternative, con formule di garanzia compatibili con l'economia del settore» ha detto Paletti «ma anche rispondenti ad una esigenza ormai sentita nel mercato e non solo condivisa dalle forze politiche e dal governo».
Sul tema della tutela del consumatore, la FIMAA-Mi ha recentemente varato una formula atta a garantire nei confronti gli acquirenti la caparra versata all'agenzia in sede di proposta d'acquisto. E' stata denominata "Acquisto Sicuro" e sta riscuotendo - ha confermato Storchi- un grande successo. Sul tema della qualità è necessario che anche gli operatori immobiliari sempre più si dotino di un "Manuale di Qualità delle Imprese" per arrivare poi, se poi lo riterranno opportuno, ad una vera e propria Certificazione.
«Un sistema di autoregolamentazione, sino a che non intervengano provvedimenti legislativi, non può essere ritenuto obbligatorio per le singole imprese immobiliari: chi ha una propria storia aziendale e una propria notorietà prova qualche fastidio all'idea di dover garantire il proprio operato con modalità complesse e onerose » ha osservato Paletti.
«Ma formule di garanzia e di qualità devono essere studiate e raccomandate, per superare le resistenze e le difficoltà che le novità spesso comportano, e ottenere il più ampio consenso possibile».
Il Presidente di ASPESI ha chiuso il dibattito con un forte richiamo ai propri associati (vero e proprio baricentro dell'intero ciclo produttivo e commerciale immobiliare) ed alle associazioni collegate, per far sì che le iniziative già in atto, o allo studio, siano coordinate tra di loro «in modo che si possa presentare al mercato, anche con una campagna di informazione collettiva, un "pacchetto di garanzie" che offra una immagine il più possibile rassicurante dell'intero settore immobiliare».

fonte: Osservatorio Immobiliare